Cosa succede sui mercati – 26 marzo 2020

Arthur John Elsley (1860-1952): SQUADRA ADDETTA AI FRENI. Possiamo usare il dipinto, sia per riferirci ai numerosi provvedimenti fiscali e monetari presi nel mondo per frenare la crisi, sia per indicare come il coordinamento europeo non sia ancora perfetto perché qualcuno cerca di frenare un forte intervento comune.

Il diverso peso dell’indebitamento in Europa potrebbe avere conseguenze specialmente se dovessero esserci squilibri analoghi sul fronte sanitario. Morgan Stanley parla di entrata in recessione anche se ricorda che i mercati iniziano a salire proprio in questa fase. Le tesi di chi si aspetta una crisi peggiore di quella del 2008 (Roubini aggiunge una lettera a quelle solitamente indicate per descrivere le crisi). Un noto centro di ricerca tedesco parla di un costo per la Germania compreso tra 255 e 729 mld di euro. Tre scenari, con relativo target price per lo S&P 500, da parte di UBS. Brevi riflessioni su quanto potrà fare la tecnologia per aiutare a combattere l’epidemia e su quanto ci sia da fare nel lungo termine per contenere rischi futuri.

Dopo qualche discussione il Congresso USA sta per approvare un piano che prevede la distribuzione ad ogni cittadino di un assegno pari a 1.200 dollari se adulto o di 500 se minore ed ingenti aiuti alle imprese per un totale di 2.000 mld di dollari.

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Cosa succede sui mercati – 20 marzo 2020

Arthur John Elsley (1860 – 1952): POSTI ESAURITI. Il rischio maggiore che corre l’economia globale è che non ci sia una reazione comune e che prevalgano egoismi vari.

I mercati hanno riportato una decisa correzione, chi ha un orizzonte temporale lungo e liquidità a disposizione può fare un primo passo! La FED ha nuovamente fatto un intervento, al di fuori degli appuntamenti concordati, con un taglio di 100 punti base e annunciando misure di QE. La guerra del petrolio va avanti. In Europa si parla dei primi provvedimenti fiscali ma gli Eurobond rimangano ancora ostaggio di quelli che ormai potremmo definire egoismi nazionali. Sarà importante prendere provvedimenti per gestire il dopo: sfruttare al massimo la tecnologia per contenere le epidemie.

La FED ha un calendario di riunioni programmate durante le quali sceglie se fare interventi di politica monetaria. Ha la possibilità, che usa solo in circostanze eccezionali, di prendere decisioni al di fuori di tali appuntamenti.

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Cosa succede sui mercati – 11 Marzo 2020

Paul-Charles Chocarne-Moreau (1855 – 1931): TE LO AVEVO DETTO. Al momento lo scenario globale si sta rapidamente evolvendo ed i pessimisti potrebbero avere ragione.

La speranze di una scenario a V ( rimbalzo rapido) appaiono ormai limitate, potrebbe essere ad U ( lento recupero ) o anche ad L … ! La FED ha diminuito i tassi di mezzo punto al di fuori delle riunioni programmate per fronteggiare l’emergenza e probabilmente continuerà. Le primarie statunitensi sembrano aver lanciato Biden. L’Arabia Saudita ha tagliato i prezzi del petrolio.

L’OMS ancora non parla di pandemia, si usa questa definizione quando un’epidemia colpisce il mondo intero. Ilaria Capua, una nota virologa italiana responsabile di un importante centro di ricerca in USA, dice che a questo punto pochi giorni non fanno la differenza…(§) !

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Cosa succede sui mercati – 24 Gennaio 2020

Eugene DE BLAAS (1843-1931): PORTATRICE D’ACQUA. L’apporto di liquidità delle autorità monetarie ha garantito la calma dei mercati e sarà ancora seguito con attenzione.

Pechino e Washington hanno raggiunto un accordo, di basso profilo, su quella che è stata definita la fase uno dei negoziati commerciali. La Brexit sta per entrare nel vivo delle negoziazioni per il futuro dei rapporti commerciali. Negoziazioni che potrebbero intrecciarsi con la volontà di Trump di ostacolare l’Europa. I motivi di possibili tensioni geopolitiche sembrano aumentare anche alla luce dell’anno elettorale in USA. Lo scenario più condiviso dalle principali case d’investimento rimane quello di un proseguimento dell’attuale fase rialzista, ma diversi economisti si esercitano in vari distinguo basati principalmente sul ruolo delle banche centrali e, in misura minore, sul livello delle quotazioni. Qualcuno prova anche ad immaginari gli scenari del medio termine che, oggettivamente, potrebbero essere più complicati se non verrà disinnescata qualche “mina” a livello geopolitico. Il green deal.

Negli ultimi due anni le banche centrali hanno aiutato molto i mercati soprattutto quando sono tornate indietro rispetto all’iniziale decisione di invertire la rotta. La Fed aveva alzato tassi di interesse quattro volte nel 2018, aveva segnalato ulteriori aumenti per il 2019, ed impostato l’assetto del proprio bilancio sul “pilota automatico” ossia su una riduzione degli attivi in circolazione. Inoltre, la BCE aveva concluso la propria politica d’espansione di bilancio ed iniziato a evitare ulteriori stimoli.

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Cosa succede sui mercati – 15 Dicembre 2019

Arthur John George BROWN (1831-1913): Un nuovo peso. L’Abenomics colpisce ancora! Il Giappone ha lanciato un enorme intervento a sostegno dell’economia, in parallelo con l’aumento dell’IVA, assegnando un nuovo peso alla politica fiscale.

Si parla di 240 mld di dollari, pari al due per cento del PIL, che saranno spalmati nei prossimi due anni. 

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Cosa succede sui mercati – 30 Novembre 2019

Van Gogh (1853-1890): CAMPO DI GRANO CON CORVI. Una parte delle trattative tra Cina ed USA riguarda l’agricoltura. Il raggiungimento, o meno, di un accordo è un elemento molto importante per elaborare gli scenari di mercato dei prossimi mesi.

Gli indici azionari statunitensi segnano nuovi massimi prolungando un movimento che ormai ha superato i 10 anni e l’elaborazione dei possibili scenari futuri è un esercizio che appassiona sempre più gli analisti. Si riflette sul tipo di stimoli di cui potrà godere l’economia: monetario, fiscale o un mix . Si torna a parlare, per quanto in modo confuso… , di unione bancaria.

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Cosa succede sui Mercati – 31 Ottobre 2019

Arthur John ELSLEY (1860-1952): Imparando a nuotare. Negli ultimi 10 anni gli investitori hanno avuto vita facile. Nel proseguo è possibile che debbano tornare a fare più attenzione nell’individuare gli asset.

Il Fondo Monetario Internazionale ha rivisto al ribasso le stime sulla crescita mondiale, crede però in un rimbalzo per il 2020 pur legandolo ad un calo delle tensioni commerciali ancora tutto da vedere. La Brexit resta un nodo da sciogliere. Dalla FED i mercati si aspettano molto. Riflessioni sui tassi negativi. Un breve aggiornamento sul processo a Trump.

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Cosa succede sui Mercati – 30 Settembre 2019

Felix Schlesinger (1833-1910): UNA MANO D’AIUTO. Nel suo ultimo discorso di fronte all’Europarlamento Draghi ha criticato, con forza, i membri dell’euro che hanno un attivo di bilancia commerciale chiedendo loro di aiutare l’economia globale con politiche fiscali espansive.

Dal punto di vista geopolitico i rischi aumentano e sono ben quattro le situazioni che potrebbero determinare un brusco calo dei mercati. Sul fronte economico le mosse delle autorità monetarie sembrano aver prodotto effetti positivi per quanto si stiano moltiplicando gli appelli alle autorità fiscali perché facciano la loro parte. Gli USA hanno fronti aperti verso la Cina, per le tariffe, e nei confronti dell’Iran ritenuto responsabile dell’attacco agli impianti petroliferi di Riyad. La Brexit resta un rischio calcolato, probabilmente male, dal nuovo governo. In Argentina le elezioni del prossimo mese porteranno un presidente assolutamente inviso ai mercati. Gli ultimi dati economici statunitensi sono positivi grazie alla FED.

Possiamo dire che Draghi abbia cercato di prendere di petto Berlino, il cui surplus commerciale è dell’8% ben superiore, da anni, alle regole europee, le quali parlano anche di surplus eccessivi e non solo di deficit!

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Cosa succede sui Mercati – 16 Settembre 2019

Cosa succede sui mercati 16settembre 2019

Jehan Georges VIBERT (1840-1902): HO TROVATO.

Il premier inglese potrebbe aver individuato il sistema per condurre in porto la Brexit anche senza un accordo con l’Europa.

La guerra delle tariffe continua anche se lo scenario più probabile non è quello che porta ad una recessione, in altre parole il livello dei dazi dovrebbe restare contenuto. Boris Johnson ha sospeso il parlamento per cercare di arginare le iniziative di chi vuole restare in Europa, ha dovuto poi chiedere nuove elezioni anche se difficilmente ci saranno nei tempi che auspica. La Germania rallenta. Per i mercati si parla di maggiore volatilità, ma, al momento, le principali case di investimento non parlano di inversione di tendenza. I tassi rimangono sotto zero e ha fatto molto discutere l’inversione della curva dei tassi statunitensi. Non mancano i timori di chi teme che le autorità monetarie possano non avere più strumenti a disposizione.

UBS stima al 30% la probabilità che una recessione inizi prima del 2020. Morgan Stanley parla di un aumento delle possibilità di una recessione. Entrambi non parlano, per ora, di un’inversione di tendenza dei mercati, ma di probabili correzioni nell’ordine del 10% e suggeriscono di aumentare il peso delle obbligazioni e/o delle azioni con un dividendo alto.

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